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Che cosa sono i sogni? È importante sognare? Che cosa possiamo fare per ricordare i nostri sogni e come interpretarli? Questo libro è un aiuto valido per coloro che desiderano servirsi di un dono che tutti possediamo, ma che non sempre viene tenuto nella giusta considerazione: la capacità di mantenere l`attività psichica durante il sonno, cioè di sognare. Il libro, oltre a fornire alcuni metodi vantaggiosi per riconciliarci con il sonno, costituisce uno strumento di lavoro pratico per una ricerca personale sui messaggi dei propri sogni. Gli ultimi capitoli offrono delle schede interpretative che possono essere prese a modello dal lettore per l`analisi dei sogni.
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Abituati come medici ad osservare individui giovani ed anziani, gli Autori si sono convinti della mancanza di conoscenza delle basi riguardanti la salute, la felicitù e la moralitù, e con questo libro si propongono di stimalare nel lettore un più profondo interesse per il corpo umano che, nel modo in cui viene presentato, diventa addirittura affascinante, perché questo viene visto come un Tempio vivente, non tralasciando la descrivere paticolareggiata di ogni dettaglio fisico, secondo le attuali conoscenze scientifiche.
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SUGGERIMENTI, IDEE E RICETTE PER L`ALIMENTAZIONE DEL TERZO MILLENNIO.
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L’affermata scrittrice americana E. Barker, mentre si trovava in Europa, iniziò ad avere delle “comunicazioni medianiche” attraverso la “scrittura automatica”. Colui che in tal modo le si palesava e che lei agli inizi credeva ancora in vita era David P. Hatch, nato nel 1846 a Dresden (Maine) e morto nel 1912 a Los Angeles (California). La scrittrice conosceva personalmente l’Hatch in quanto entrambi persone di elevata cultura e posizione sociale: il defunto comunicante era stato un profondo studioso di filosofia e rivestiva la carica di Giudice.
In questo libro interessante vengono raccolte le comunicazioni del giudice Hatch alla scrittrice Barker.
Il lettore rimarrà affascinato da quanto potrà leggere e dalle descrizioni sul mondo e sulla vita che conducono quelli che noi chiamiamo “trapassati”.